Province: Cgil Cisl Uil, oggi mobilitazione in cento piazze, no mobilità selvaggia

Province: Cgil Cisl Uil, oggi mobilitazione in cento piazze, no mobilità selvaggia

Province: Cgil Cisl Uil, oggi mobilitazione in cento piazze, no mobilità selvaggia

Necessaria corretta ricollocazione personale e salvaguardia servizi. Contro un processo di mobilità 'selvaggia', frutto di un confuso processo di 'cancellazione' delle province, e contro i tagli previsti in legge di Stabilità agli enti locali, oggi in tutta Italia Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno promosso circa cento iniziative per denunciare ed evitare i danni possibili dal decreto mobilità e dalla legge di Stabilità, sui servizi ai cittadini e sui lavoratori pubblici.  

 
Con assemblee nei luoghi di lavoro, con presidii, in tutte le province, i lavoratori "si sono ancora una volta mobilitati per denunciare un processo  di riordino 'incompiuto' delle province, a partire dai tagli previsti dalla legge di Stabilità per gli enti locali fino al decreto sui criteri generali per la mobilità dei dipendenti pubblici, e i rischi connessi alla tutela del lavoro e dei servizi ai cittadini". 
 
Cgil, Cisl e Uil di categoria rivendicano infatti "una corretta ricollocazione del personale provinciale, a partire dalla valorizzazione delle competenze professionali e da un vero rilancio dei servizi sul territorio". Tra le figure a rischio spiccano infatti gli oltre duemila lavoratori della polizia provinciale, "ancora senza alcuna garanzia e certezza di ricollocazione". 
 
Ragioni per le quali oggi si sono mobilitati I lavoratori delle province contro "un decreto che riduce i salari, violando le garanzie stabilite dalla legge, che disperde le conoscenze e le professionalità dei lavoratori e che non garantisce efficacia alle procedure”. Serve, concludono i sindacati, "mettere in campo procedure corrette di ricollocazione del personale, a partite dalla polizia provinciale, tutelando il lavoro e i servizi ai cittadini". 

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