Equo indennizzo - Ora si riparte con una più ampia vertenza
Con la conversione in legge del decreto legge “sicurezza” (d.l. 14/2017) è stato ottenuto un grande risultato nella direzione dell’equiparazione del trattamento previdenziale, assistenziale ed infortunistico degli operatori di polizia locale a quelli vigenti per gli operatori delle diverse polizie nazionali: il ripristino a loro favore dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.
Incassato questo risultato e mentre siamo ancora impegnati su questo fronte per conseguire anche il ripristino della pensione privilegiata, nonché l’estensione dello stesso trattamento alla polizia provinciale, la nostra Organizzazione intende ora ripartire con una più ampia vertenza a beneficio del personale dei nostri settori.
La vertenza per la polizia locale ha avuto come punto di attacco per le nostre rivendicazioni la discriminazione, al limite della illegittimità, effettuata dal d.l. 201/2011 che aveva salvaguardato la tutela prevista dagli istituti della causa di servizio, equo indennizzo e pensione privilegiata per il personale dei comparti della sicurezza esclusivamente nazionali.
Si tratta quindi ora di riprendere la vertenza facendo leva su ulteriori elementi discriminatori nei confronti di figure professionali dei nostri settori rinvenibili nel d.l.201/2011, ma anche, più in generale, di recuperare i danni di una stagione di provvedimenti legislativi finalizzati alla penalizzazione sistematica dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
Infatti anche nel caso della tutela delle patologie da lavoro, con il pretesto di equiparare la relativa disciplina a quella del privato, i lavoratori del pubblico hanno finito per subire un trattamento peggiorativo non solo rispetto a quello precedentemente goduto, ma anche rispetto a quello generale del mondo del lavoro.