San Matteo: Un avvocato per i dottori aggrediti, l’ufficio legale dell’ospedale tutelerà anche gli infermieri

San Matteo: Un avvocato per i dottori aggrediti, l’ufficio legale dell’ospedale tutelerà anche gli infermieri

San Matteo: Un avvocato per i dottori aggrediti, l’ufficio legale dell’ospedale tutelerà anche gli infermieri

In caso di aggressioni da parte dei familiari e dei pazienti, medici e infermieri del San Matteo potranno avere supporto degli avvocati dell’ente per capire cosa fare, come sporgere denuncia. Ed eventualmente, nei casi in cui si configuri l’interruzione di pubblico servizio, come conseguenza dell’eventuale aggressione, potrebbe addirittura essere l’ospedale stesso a sporgere denuncia nei confronti di chi ha deciso di alzare le mani contro i sanitari.

Durante l’ultima trattativa sulla sicurezza la direzione generale ha spiegato di avere «interessato l'avvocatura e gli affari legali del San Matteo perché supportino adeguatamente i dipendenti che volessero denunciare aggressioni, vessazioni o minacce da parte di malintenzionati».

«Le aggressioni si sono intensificate - spiega Susanna Cellari, segretario provinciale del sindacato Uil funzione pubblica - e abbiamo proposto all’azienda un accordo sindacale che formulasse una procedura aziendale per dare supporto ai lavoratori vittime di aggressioni da parte di utenti e familiari. Chiedevamo che fossero assistiti dall’avvocatura del datore di lavoro, responsabile della sicurezza dei propri dipendenti. Quando un utente aggredisce il personale sanitario, può essere che questi non sia più in grado di riprendere il lavoro: in questo caso si verifica una interruzione di pubblico servizio».

Che aggrava la già grave aggressione. «La nostra proposta era che, in casi come questi, fosse il datore di lavoro a farsi carico di denunciare l’utente che ha aggredito il sanitario. Quello che abbiamo ottenuto, al momento, è che l’avvocatura si mette a disposizione nel caso il dipendente aggredito voglia denunciare gli aggressori».

Sarà dunque il dipendente stesso a fare la denuncia, non l’ospedale. «Concordiamo sul fatto che sia necessario che il dipendente segnali l’aggressione al datore di lavoro. Se il fatto si configura come interruzione pubblico servizio e procurato allarme, allora la responsabilità sarà del San Matteo. Ci sembra un buon compromesso, anche se non c’è ancora una procedura interna, per aiutare i lavoratori a superare la paura di agire e denunciare questi fatti».

Fonte: La Provincia Pavese - 31 gennaio 2017

scarica la proposta UIL FPL

 

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