Lavoro Pubblico e Terremoto. I sindacati sospendono le manifestazioni di piazza del 12 e 19 novembre
“Prima i cittadini. In queste ore drammatiche tutti gli sforzi devono essere diretti a uscire dall’emergenza. I lavoratori pubblici sono e saranno responsabilmente in prima linea a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto”. Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa sospendono le manifestazioni di piazza per il rinnovo dei contratti, già programmate per il 12 e 19 novembre, confermando “l’urgenza di investire nelle competenze e nelle professionalità del pubblico per rendere più forte la rete di protezione delle comunità locali”.
La maratona del lavoro pubblico continua dunque come “maratona di solidarietà per le persone, le famiglie e le imprese danneggiate dal sisma”, spiegano Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, segretari generali della categorie di Cgil Cisl e Uil. Ma chiariscono: “La priorità di rinnovare i contratti è resa ancora più evidente dall’emergenza. Apprezziamo lo sforzo del Governo, ma le risorse stanziate sono ancora insufficienti per un contratto che aiuti le comunità sia nei piccoli borghi che nelle metropoli. Servono investimenti coraggiosi per rilanciare la prossimità e la qualità dei servizi pubblici: con più sicurezza, più supporto, più assistenza, più presa in carico. Ecco perché ci aspettiamo entro novembre una convocazione dal Governo. La risposta del Paese passa dalle persone che lavorano con impegno e motivazione al servizio della collettività”.
La mobilitazione dei sindacati non si ferma: “Cgil Cisl e Uil rappresentano due lavoratori pubblici su tre, come confermato dai dati Aran sulle elezioni Rsu. E rappresentano l’aspettativa di cambiamento vero nella Pa: più voce ai cittadini nelle scelte che riguardano i servizi e più valore al lavoro pubblico nel costruire innovazione, produttività, sostenibilità, adeguatezza nel sistema di welfare”.
“Siamo con chi si rimbocca le maniche e mette a disposizione la propria professionalità”, concludono Sorrentino, Faverin, Librandi e Turco, “con chi vuole fare ancora di più, con chi vuole portare nel lavoro pubblico della quotidianità ciò che si impara nell’emergenza: la collaborazione tra le persone, l’integrazione fra le capacità e le competenze, la concentrazione sui bisogni dei cittadini, la possibilità di dare il meglio di se stessi per sé e per gli altri. Questo è il servizio pubblico che vogliamo costruire con un nuovo contratto: quello che serve alle persone, che serve al Paese”.