San Matteo: servono 50 infermieri
Il San Matteo ha bisogno urgentemente di infermieri e non li trova. Ne servono almeno cinquanta, e anche se la Regione ha autorizzato la sostituzione di cinque infermieri su sei andati in pensione, nella realtà ciò non può avvenire perchè non ci sono graduatorie da cui pescare: sono tutte esaurite.
La denuncia, diretta al direttore generale del policlinico Nunzio Del Sorbo, viene dalla Uil, dopo aver registrato una diffusa sofferenza nei vari reparti dell’ospedale. Marco Grignani, sindacalista responsabile del San Matteo, sottolinea: «Pur avendo l’autorizzazione per la sostituzione delle maternità, non ci sono, in tutta la provincia, graduatorie da cui attingere».
Succede dunque che quasi ogni giorno qualche infermiere lasci il servizio al policlinico per maternità, dimissioni o pensionamenti, e che tutto ciò crei nuove difficoltà alle rispettive unità operative, spesso già in sofferenza. La situazione è drammatica in Patologia neonatale, dove di infermieri ne mancano 10, cosa che porta a trascurare lo svolgimento di servizi ausiliari, come l’aiutare i neonati ad abituarsi al biberon, o in Ortopedia, che vista la grande mole di lavoro ne ha bisogno almeno 2, situazione che si è ulteriormente complicata dopo lo svolgimento in reparto delle attività intramoenia. Resta inoltre l’emergenza in sala parto e Ostetricia, dove sono indispensabili tre ostetriche, e nei laboratori della fondazione, che richiedono 7 tecnici.
«Nonostante le indicazioni della direzione strategica e l’impegno assunto dal direttore Mauro Stronati – rileva Grignani – i numeri di accreditamento, 8 in Terapia intensiva e 16 a Patologia neonatale, vengono sistematicamente superati sommando problema a problema, visto che il personale non può lavorare in sicurezza». «Tempo fa, in fase di trattativa, avevamo chiesto, di attivare un avviso per incarichi, da bandire in tempi rapidissimi – conclude Grignani –. Ma la direzione aveva ritenuto poco percorribile questa soluzione, comunicando che avrebbe attinto nuovo personale da graduatorie attive in Lombardia. Non sappiamo se ciò sia stato fatto, ma restiamo fortemente critici. Non possiamo nemmeno permetterci di attendere il concorso, che verrà bandito, con la graduatoria, forse disponibile prima di ottobre inoltrato. I problemi al policlinico ci sono adesso e vanno risolti».
di Donatella Zorzetto
Fonte: La Provinicia Pavese - 29 luglio 2016