Bonus da 570 a 1.000 euro agli infermieri
Sono circa 6mila i lavoratori che in provincia di Pavia sono interessati dall’intesa siglata in regione: si tratta del personale del comparto impiegato al San matteo, all’Asst (ex Azienda ospedaliera), all’Ats (ex Asl, che conta ancora 286 infermieri dopo i trasferimenti di funzioni e personale all’Asst), ma anche il personale di Arpa, Azienda regionale emergenza urgenza (118) e dell’Asp, l’Azienda di servizi alla persona di Pavia.
Le risorse aggiuntive regionali verranno erogate nella busta paga di ottobre e marzo 2017: la prima quota, pari al 60% va da 342 a 459 euro per ciascuno a seconda del livello contrattuale, la seconda da 228 a 306 euro più, eventualmente, i bonus di 227 e 100 euro per il personale turnista sulle 24 ore e quello della fascia centrale.
L’erogazione delle quote è legata alla formulazione di specifici progetti aziendali legati al raggiungimento dei tre obiettivi regionali stabiliti nell’intesa siglata l’altro ieri: integrazione dei servizi sociali, socosanitari e sanitari per la presa in carico dei pazienti anziani, fragili, cronici, la revisione delle procedure operative, necessaria vista la riforma sanitaria regionale che ha rivisto le competenze di ogni ente sanitario, e l’aumento dell’efficacia operativa, con un occhio di riguardo ai servizi di genere, dedicati alle donne.
(..) È stata firmata ieri in Regione tra la Direzione Generale Welfare e le organizzazioni sindacali regionali del comparto sanità pubblica l’intesa sulle risorse regionali aggiuntive, quella una tantum in busta paga che premia la produttività sulla base di progetti delle aziende sanitarie per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Regione. Dopo anni di sforbiciate, è stata confermato l’ammontare dell’anno scorso. Si va da 570 euro per il livello più basso a 765 euro, con altri 227 euro per chi turna sulle 24 ore e 100 euro per chi fa turni centrali e doppi turni come infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari e ostetriche. «Un successo in un momento di continui tagli», decretano unanimi i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, Fials e Fsi. (...)
I soldi, che verranno erogati nella busta paga di ottobre e marzo, saranno legati ai progetti presentati dalle aziende entro il 30 settembre e al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
«Ci siamo battuti tenacemente per mantenere le quote, senza subire ulteriori riduzioni – spiega Susanna Cellari della Uil Fpl – In un periodo di continuo blocco contrattuale è fondamentale valorizzare il personale che opera nella sanità pubblica, stante anche l’ulteriore impegno che si sta affrontando in Regione Lombardia a seguito della riforma sanitaria che ha comportato mutamenti organizzativi e gestionali, senza contare il perdurare del blocco del turn over che costringe il personale a continui rientri in servizio per garantire la continuità assistenziale».
In tre anni la sforbiciata è stata comunque notevole: allora l’assegno andava da 1188 euro a 1626 euro. (...)
Fonte: La Provincia Pavese - 24 giugno 2016