Sette strutture delle aree intensive del Dea in crisi per posti letto mancanti e carenza di personale; Patologia neonatale e Neonatologia (nido) sempre più sovraffollati, al punto da rendere necessario lo spostamento di piccoli pazienti dalla prima divisione alla seconda con il rischio, sempre più reale, del proliferarsi di infezioni.
È questa la fotografia che la Uil Fp ha fatto delle strutture d’emergenza del San Matteo. Sotto esame sono finite Rianimazione I, II e III, Patologia neonatale e Terapia intensiva neonatale, Unità terapia intensiva coronarica, Trapianto midollo osseo e Dialisi.
La Uil ha analizzato per ogni struttura le unità di personale in attività, con presenze giornaliere e ore straordinarie effettuate, numero di posti letto disponibili ed effettivamente occupati. Ne è risultato un quadro preoccupante. «Abbiamo riscontrato la mancanza di 37 infermieri complessivi, pari a circa 5.550 ore di lavoro in meno al mese – spiega Susanna Cellari, di Uil Fpl Pavia –. Inoltre dobbiamo rimarcare il mancato rispetto dell’accordo sui contingenti minimi per presenze giornaliere in sei strutture sulle sette analizzate, nelle quali non viene osservato neppure il rapporto infermiere/paziente.
È poi risultato fuori norma il dato relativo ai posti letto accreditati, che sono inferiori al fabbisogno autorizzato a regime, e spesso quelli occupati superano quella soglia». Quindi una sovrabbondanza di pazienti di cui, denunciano i sindacati, a fare le spese è anche il personale. «Perchè si è costantemente sotto organico – prosegue Cellari –, con tutte le criticità e ricadute sugli stessi pazienti per ciò che concerne la qualità dell’assistenza erogata. Conseguenza di ciò, visto il mancato rispetto della normativa relativa all’orario di lavoro, è anche la diffusa impossibilità di applicare il turno europeo».
Il caso più delicato si presenta per Terapia intensiva neonatale (fabbisogno di 12 posti letto contro gli 8 accreditati) e Patologia neonatale (23 anzichè 16). «Senza tenere conto che ci è stata riferita la presenza di 4 bambini ricoverati in Neonatologia (nido), ma che in realtà sono pazienti di Patologia neonatale che vengono dislocati in quella struttura per mancanza di posti letto – conclude la sindacalista della Uil –. Non vorremmo che si ripetesse ciò che è accaduto due anni fa in questi reparti, quando si è verificato un alto numero di infezioni che ha costretto a effettuare un repentino trasferimento dei piccoli pazienti».
di Donatella Zorzetto
Fonte: La Provincia Pavese - 11 giugno 2016