ASST Pavia: Mancano infermieri gli straordinari a quota 35mila ore
Diecimila ore straordinarie in più in tre anni, passate da 25mila a quasi 35mila. E sono solo quelle pagate agli infermieri e operatori socio sanitari degli ospedali dell’Asst: restano fuori, per esempio, quelle non pagate (altre 71mila, da recuperare in teoria) le ferie non godute per coprire turni in ambulatori e reparti. Nel 2015, se si mette tutto insieme, sono circa 196mila ore lavorate in più rispetto all’orario di lavoro. Più di 130 ore per ciascuno, a spanne. Facile capire il perchè di un turnover elevato, delle dimissioni: la cronica carenza di personale porta anche a questo.
Sono alcuni dei dati richiesti dai sindacati che con i nuovi dirigenti dell’Asst, ex Azienda ospedaliera, stanno cercando di risolvere tutti i nodi lasciati irrisolti dai vecchi dirigenti. Ieri l’incontro sui minimi di sciopero, ovvero il personale minimo che deve essere in servizio quando c’è uno sciopero, per garantire i servizi essenziali: il risultato? «In alcuni reparti attualmente c’è meno personale rispetto a quello previsto dai minimi di sciopero – spiega Roberto Gentile, Fials – accade alla Neurologia di Voghera, nelle Medicine. Occorre riscrivere l’organizzazione delle strutture sanitarie sul territorio. Ma il documento presentato dal direttore sanitario dell’Asst attesta una estrema sofferenza del sistema degli ospedali ma pochi spazi di manovra nel budget».
«È con questa nuova dirigenza che vengono fuori i dati che certificano quel che noi denunciamo da anni – spiega Domenico Mogavino, Cisl – una carenza di personale che l’azienda stessa ha quantificato in 158 unità. È questo il risultato di una mala gestione della vecchia amministrazione che, quando lamentavamo carenze strutturali di personale di supporto e tecnici, ci rispondeva che invece erano in esubero. Peccato che abbiamo sprecato tre anni di budget, con le mancate sostituzioni, e ora è difficile recuperare il gap di tre anni di mancate assunzioni: dobbiamo fare pressioni sulla Regione perché ci dia la possibilità di recuperare le risorse perdute. L’alternativa è tagliare posti letto ma è l’ultima spiaggia. Chiediamo che vengano messe in campo azioni per la razionalizzazione delle risorse con accorpamenti e attivazione di servizi che permettano di ridurre gli straordinari ed evitare la chiusura degli ambulatori».
«Non c’è solo il fatto che manca il personale – spiega Sturini –l’azienda ha spiegato che stanno richiamando tutti dalle graduatorie, ma tanti rifiutano. Milano è più facile da raggiungere coi mezzi di Varzi o Mede e il fatto di essere sempre sotto organico non aiuta. Per ovviare alle graduatorie vuote l’Asst farà un concorsone col San Matteo. Come sindacati però abbiamo chiesto di fare una verifica dei fabbisogni delle strutture, reparto per reparto, prima di fare le assunzioni per recuperare le inefficienze e capire quante persone servono davvero».
Susanna Cellari, Uil, aggiunge: «Abbiamo chiesto all’azienda la stima dei fabbisogni precisi per il settore assistenziale per andare a verificare se la stima dei 158 infermieri mancati è reale oppure no. E l’unico modo per farlo è vedere la situazione reparto per reparto, ospedale per ospedale. Con le tante dimissioni e un turnover alto non so quando il personale riuscirà a recuperare le ore fatte in straordinario non pagato». Tra le richieste anche la riorganizzazione del Sitra, che governa i turni degli infermieri: «Ora è chiuso di notte e nelle feste, senza reperibilità : dice Cellari – significa che se accade qualcosa, il personale è lasciato a se stesso. Come è accaduto a Pasqua a Stradella quando un infermiere non ha ricevuto il cambio e ha lavorato 17 ore consecutive».
Fonte: La Provincia Pavese - 1 aprile 2016