Lombardia. Riforma sanitaria, Consiglio approva legge che recepisce le osservazioni del Ministero
Le nuove Ats sono 8 e avranno sede a Sondrio, Brescia, Monza, Mantova, Pavia, Bergamo, Varese e Milano. Nel testo si precisa il carattere sperimentale dell’articolazione in Agenzie di tutela della salute e delle Aziende socio sanitarie territoriali, prevedendo una valutazione intermedia dei risultati a tre anni e una definitiva a cinque anni.
Via libera a maggioranza in Consiglio regionale della Lombardia, con 37 voti a favore e 28 contrari, alla legge che recepisce le osservazioni formulate sulla riforma sociosanitaria lombarda dal Ministero della Salute. Il testo definitivo non è stato ancora pubblicato sul sito del Consiglio, ma spiega una nota del Consiglio, in esso " viene precisato il carattere sperimentale dell’articolazione in ATS (Agenzie di tutela della salute ) e ASST (Aziende socio sanitarie territoriali) del servizio sanitario e sociosanitario regionale, prevedendo la valutazione dei risultati conseguiti, in collaborazione con il Ministero della Salute, al termine di un periodo di cinque anni e dopo una prima verifica intermedia allo scadere dei tre anni. Vengono inoltre meglio precisate le competenze statali in materia di farmaci e la durata del rapporto di lavoro dei direttori generali e dei direttori sanitari, amministrativi e sociosanitari".
Con riferimento alle maggiorazioni tariffarie a favore degli IRCCS, “è stata eliminata la previsione di un’eccezione per le prestazioni rese in regime di mobilità sanitaria attiva; è stata infine eliminata anche la disposizione in base alla quale le somme riscosse a seguito dell’irrogazione di sanzioni possono essere destinate all’abbattimento delle quote di compartecipazione dei cittadini”.
Via libera con 64 voti favorevoli e una sola astensione anche all’ordine del giorno presentato dal capogruppo del PD Enrico Brambilla, “che – spiega ancora il Consiglio -, prendendo spunto dal mancato accoglimento di alcune richieste di modifica all’ “allegato 1” della riforma (quello sull’azzonamento territoriale delle aziende) avanzate da alcuni sindaci di Monza e Brianza, chiede che lo stesso “allegato 1” nei primi mesi di attuazione della riforma sia oggetto di monitoraggio e di verifiche, auspicando che davanti a eventuali criticità che dovessero emergere si possa poi procedere alla sua revisione”. Sia il relatore Fabio Rizzi (Lega Nord) che il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo hanno espresso "piena disponibilità" in tale direzione, evidenziando come nella prima fase di attuazione della riforma, massima sarà l’attenzione a recepire ogni eventuale proposta migliorativa che dovesse manifestarsi concretamente.
Respinto invece l’ordine del giorno presentato da Gianmarco Corbetta (M5Stelle) che per l’area di Monza e Brianza prevedeva una diversa formulazione delle attuali ASST, con la proposta di una denominata “Monza allargata” e una definita come “Vimercate-Desio-Seregno-Carate”.
Dario Violi (M5Stelle) ha dichiarato il voto contrario del suo gruppo contestando, in particolare, come il testo sia giunto blindato in Consiglio regionale senza l’opportunità di un confronto approfondito in Commissione, mentre Carlo Borghetti e Sara Valmaggi (PD) hanno motivato il voto contrario ribadendo la ferma e forte contrarietà all’impianto complessivo della riforma. “Anche il Ministero dell’Economia – ha evidenziato la Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi - nella sua nota ha evidenziato la fragilità della copertura finanziaria di questa legge, confermando così quanto da noi già eccepito”.
“Questo testo – ha detto invece il relatore e Presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi - è già stato pienamente condiviso col Ministero della Salute che non ha eccepito alcun rilievo alle modifiche contenute. Pertanto eventuali, ulteriori correttivi e integrazioni saranno fatti solo in occasione dell’approvazione della seconda parte della riforma inerente argomenti sanitari di carattere tecnico e specialistico, alla quale sta lavorando un apposito gruppo di lavoro e che affronta temi come la salute mentale, il ruolo delle farmacie, i rapporti con le Università, le malattie rare, la veterinaria e i servizi necrofori”.
“Nessuna accelerazione sospetta – ha sottolineato a sua volta il Vice Presidente della Commissione Angelo Capelli (NCD) - ma solo la volontà e la necessità di recepire subito le osservazioni ministeriali affinchè dal 1 gennaio del prossimo anno la riforma possa entrare in vigore in modo pienamente conforme alle prescrizioni di legge vigenti”.
Dalla Giunta, intanto, è arrivata comunicazione sulle nuove sedi dell’Ats. Saranno otto, in sostituzione delle attuali 15 Asl. Eccole:
- Ats della montagna - Sondrio
- Ats di Brescia - Brescia
- Ats della Brianza - Monza
- Ats della Val Padana - Mantova
- Ats di Pavia - Pavia
- Ats di Bergamo - Bergamo
- Ats dell'Insubria - Varese
- Ats Città Metropolitana di Milano – Milano
Fonte: Quotidiano Sanità - 11 dicembre 2015