Azienda Ospedaliera. Medicina di Stradella non in regola: «Denunceremo l’Azienda»

Azienda Ospedaliera. Medicina di Stradella non in regola: «Denunceremo l’Azienda»

Azienda Ospedaliera. Medicina di Stradella non in regola: «Denunceremo l’Azienda»

I turni di 11 ore non entrano nel reparto di Medicina di Stradella. Gli adempimenti previsti dalla legge 161/14, in attuazione di una direttiva europea che impone, appunto, l’applicazione dei nuovi turni per il personale degli ospedali di tutta la provincia, non sono stati applicati perchè gli infermieri non bastano.
 
Ed è arrivato, prontamente, l’affondo dei sindacati, che ieri hanno annunciato, tra le altre cose, di essere intenzionati a denunciare l’Azienda ospedaliera all’Ispettorato del lavoro per violazione della 161. Una diffida agli adempimenti previsti dalla nuova normativa è stata inoltrata l’altro giorni, al direttore generale dell’Ao, Daniela Troiano, e al capo delegazione trattante dell’Azienda. L’hanno firmata le segreterie provinciali di Cgil Fp (Patrizia Sturini), Cisl Fp (Domenico Mogavino) e Uil Fpl (Andrea Galeppi). Che sottolineano: «Vista la nota del responsabile del Sitra del 25 novembre scorso, riferita agli adempimenti della legge 161/14, chiediamo l’immediato ritiro di questa disposizione poichè non conforme alla normativa in questione».
 
E spiegano: «Infatti nella nota si legge “...con il mese di gennaio le eccezioni del non rispetto della legge devono essere necessariamente ridotte. Le unità operative, che per carenza di personale non riescono a impostare turni congrui con la normativa, devono inviarmi una mail per l’autorizzazione...”». E poi vengono al dunque: «Nel ricordare che tale normativa non prevede nessun tipo di deroga – scrivono i sindacati – invitiamo l’Azienda ad aprire un confronto finalizzato ad un’analisi sul fabbisogno del personale infermieristico, e non, da inserire a garanzia del rispetto della norma. Avvisiamo fin da ora che ogni eventuale deroga non troverà da parte nostra nessun tipo di avallo. Anzi, ci vedrà costretti, nostro malgrado, a segnalare tale episodio alle autorità competenti». Come molto probabilmente presto avverrà per Medicina.
 
Anche se, pure altri reparti dell’ospedale di Stradella, sebbene abbiano introdotto la nuova turnazione, non vivono momenti felici. In Traumatologia è stato accettato il nuovo regime ma, spiegano i dipendenti, «basta che una persona si metta in malattia e tutto può saltare». Così come in Ginecologia, o al Pronto soccorso di Stradella e Varzi. «La situazione è a dir poco difficile – sottolineano i sindacati –. Ci sono reparti in cui i dipendenti hanno ore e ore di straordinario alle spalle non ancora pagate, lavoratori che non possono nemmeno permettersi di andare in ferie perchè ciò manderebbe all’aria tutta la nuova organizzazione. Perciò serve al più presto un incontro con l’Azienda ospedaliera. Perchè ad oggi non ci ha ancora sottoposto un report con le eventuali criticità dei vari reparti. Quindi non sappiamo dove si debba intervenire per pensare ad eventuali soluzioni».
 
Le organizzazioni sindacali, intanto, si dicono disponibili a ricevere, da parte dei dipendenti dei presidi ospedalieri, eventuali segnalazioni sulle disfunzioni riscontrate nei reparti in relazione alla legge 161. «È nostra intenzione monitorare la situazione – concludono – per verificare cosa non va e come intervenire al più presto».
 
Non solo infermieri. Ciò che manca all’ospedale di Stradella è anche un numero di Oss (Operatori socio sanitari) sufficiente per supportare gli stessi infermieri, a cui gli Oss prestano sostegno all’assistenza. Secondo un primo calcolo servirebbero almeno sei altri operatori.
 
«Nella primavera scorsa l’Azienda ospedaliera aveva indetto un concorso per l’assunzione di nuovi Oss, ma limitatamente a Pavia – sottolinea Fausto Abbà, coordinatore Uil Fpl –. In quel caso a Stradella il concorso non si era fatto. Vorremmo capire il perchè. Il risultato è sotto gli occhi di tutti». Ci sono reparti, come Medicina, Chirurgia e Ginecologia, dove l’assistenza ai pazienti è ai minimi termini. «Per questo chiediamo all’Azienda che intervenga – conclude Abbà –. Se vuole nel 2016 potrebbe indire il nuovo concorso».
 
di Donatella Zorzetto
 
Fonte: La Provincia Pavese - 6 dicembre 2015

 

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