Turno europeo. L'allarme dei sindacati: in provincia di Pavia mancano 200 infermieri

Turno europeo. L'allarme dei sindacati: in provincia di Pavia mancano 200 infermieri

Turno europeo. L'allarme dei sindacati: in provincia di Pavia mancano 200 infermieri

In provincia di Pavia mancherebbero poco meno di 200 infermieri per garantire l’applicazione dei riposi di 11 ore prima e dopo il turno imposti per legge da mercoledì. I dati sommano le carenze di personale croniche, quelle che fanno lavorare gli ospedali appena al di sopra dei minimi di sciopero create dalla nuova necessaria organizzazione del lavoro che gli ospedali hanno dovuto applicare.

La nuova normativa europea, recepita nell’ottobre del 2014 dall’Italia ed entrata in vigore il 25 novembre, elimina i turni no-stop; impone un orario massimo giornaliero di 12 ore e 50 e di 48 ore a settimana nei 4 mesi con un giorno di riposo ogni 7 e l’obbligo di 11 ore di riposo consecutive. Finora i dipendenti potevano effettuare il turno di mattina e poi quello notturno, il pomeriggio seguito dal mattino successivo. Ora non più. Per rispettare le nuove regole, gli enti dovranno tagliare i servizi o costringere i medici e sanitari a turni fuori legge. Multe per chi sgarra.

Ieri il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha annunciato che il Governo sarebbe al lavoro per assumere medici e infermieri tramite un concorso straordinario per fare fronte agli effetti della direttiva sull’orario di lavoro del personale sanitario entrata in vigore l’altro ieri. Ma attualmente la normativa richiede che tutte le novità siano applicate senza che le istituzioni sanitarie spendano un euro in più di prima. E nella stessa direzione va la delibera approvata dalla Regione che consente assunzioni nelle aree a rischio, dalla Pediatria al pronto soccorso: nemmeno un euro di stanziamento in più.

Al San Matteo dieci operatori socio sanitari Oss, due infermieri, un’ostetrica, un tecnico i cui contratti erano in scadenza il 1 dicembre saranno trasformati in lavoratori in affitto tramite agenzia di lavoro interinale e continueranno a prestare servizio per altri sei mesi almeno. A questi si aggiungono altri 5 infermieri supplementari che i sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano richiesto per sospendere almeno temporaneamente lo stato di agitazione annunciato a ottobre. «Avevamo fatto la richiesta scritta come condizione per sospendere lo stato di agitazione – spiega Mimmo Galeppi, Uil Fpl –. Ieri durante l’incontro ci è stato garantito che questi lavoratori in scadenza saranno trasformati in interinali con risorse proprie del San Matteo». 

L’altro giorno i sindacati hanno incontrato anche l’Azienda ospedaliera: «L’Azienda non ha presentato alcun progetto organizzativo – spiega Mimmo Galeppi, segretario provinciale Uil Fpl – per l’applicazione dei nuovi turni di lavoro. Non sono state affrontate le criticità che si creeranno». Ovvero reperibilità, sostituzioni per chi opta per il turno di 12 ore consecutivo tra le altre cose. «I nuovi turni – aggiunge Galeppi – vanno a inserirsi su una situazione di cronica carenza di personale che rischia di non garantire il rispetto di contratti e legge per quanto riguarda orario di lavoro, recupero psico fisico, il godimento delle ferie, la copertura di malattie e assenze anche per la legge 104. Chiediamo all’Ao di certificare la carenza di personale alla Regione, noi vigileremo».

Il 30 Cgil, Cisl e Uil si riuniranno per fare il punto su carenze e applicazione della legge. 

Fonte: La Provincia Pavese - 27 novembre 2015

 

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