Azienda Ospedaliera: «Ausiliari penalizzati dalla cooperativa»
Tensione all’ospedale, il sindacato risponde a Opera Servizi: «Tagli a ore e salari, diritti negati».
Nessuna chiusura al confronto con Opera Servizi, ma semmai ripetuti tentativi «di trovare punti di incontro e spazi di mediazione con la cooperativa e i suoi responsabili».
Così Silvia Mattoteia (Uil) e Giancarla Molinari (Cgil) replicano ad Andrea Morreale, responsabile della coop che dal dicembre 2014 gestisce i servizi alberghieri dell’ospedale di Voghera e degli altri ospedali provinciali, e alle cui dipendenze si trova il personale ausiliario, ora al centro di una combattuta vertenza sindacale (il 29 nuova udienza in tribunale) e di un’azione di accertamento dell’Ispettorato del lavoro.
«Sostenere che gli ausiliari non abbiano subito tagli a ore e stipendi rispetto alle buste paga del precedente datore di lavoro non corrisponde a verità – incalzano Mattoteia e Molinari – Manutentcoop, infatti, distribuiva tutto il lavoro ai propri collaboratori per poter fare fronte alle esigenze del contratto; da subito gli operatori hanno inviato a Opera Servizi le notifiche per esercitare il diritto di priorità al'ampliamento dell'orario di lavoro, la coop ha risposto assumendo nuovi lavoratori e negando di fatto tale diritto al personale già in forza.
Ci domandiamo come le mansioni di semplici ausiliari (che come dice la coop non devono prestare alcun tipo di assistenza) possano essere definite dalla stessa "servizi di primaria importanza". E ci chiediamo ancora perchè tale divieto non sia mai stato esplicitato attraverso una formale comunicazione a tutti i lavoratori».
Quanto al numero di iscritti al sindacato, «non è vero che Cgil, Cisl e Uil rappresentano solo una quindicina di lavoratori, come pura illazione è l'affermazione che il sindacato abbia consigliato ai propri iscritti di non andare a lavorare. Siamo ben consapevoli che Opera non perde occasione per aprire provvedimenti disciplinari anche sulla base di "colpe" e circostanze inconsistenti e che fa visita e telefona personalmente ai propri dipendenti per informarsi sul loro "stato di salute" durante la malattia.
Sul fatto, per finire, che la coop non abbia riconosciuto la dovuta retribuzione per le ore di assemblea sindacale e per i permessi sindacali lo dimostrano le buste paga».