Fondazione Maugeri. Accordo Libera Professione: CGIL, CISL e UIL FPL dicono la loro
In risposta alle dichiarazioni divulgate a mezzo stampa dalle organizzazioni sindacali mediche che non hanno sottoscritto l'accordo sulla nuova regolamentazione delle attività di libera professione intramoenia, attività di solvenza e Trial clinici svolte all'interno di FSM, CGIL, CISL (per la dirigenza SPTA) e UIL FPL, dopo aver incontrato i lavoratori in assemblea e aver delucidato loro i contenuti dell'accordo, esprimono le ragioni della firma in un comunicato stampa, spiegando perchè questa sottoscrizione rappresenta un passo importante nel processo di salvaguardia dei lavoratori e della Fondazione.
Di seguito il comunicato di CGIL, CISL e UIL FPL:
«Senza l'intervento di CGIL, CISL, UIL oggi i dirigenti medici e sanitari di FSM avrebbero il contratto della sanità privata con tante conseguenze negative. L'accordo raggiunto a gennaio che ha permesso il mantenimento del ccnl della sanità pubblica è stato possibile solo per l'intervento di queste OOSS. Qualche altra sigla sindacale che si dichiara maggiormente rappresentativa aveva portato invece la trattativa a un punto di rottura con conseguenti atti unilaterali da parte aziendale.
Altro che penalizzare i dirigenti medici e sanitari come afferma qualcuno.
In occasione della trattativa sul regolamento alpi si è ripetuto lo stesso schema.
Anche in questa occasione CGIL, CISL,UIL hanno valutato utile per la dirigenza sottoscrivere un accordo che porta benefici a tutti i lavoratori, dirigenti medici e sanitari compresi.
L'accordo ha evitato atti unilaterali già annunciati dall'azienda che a partire da settembre avrebbe applicato un regolamento non concordato con le OOSS.
Nel merito l'accordo prevede sostanzialmente il rispetto dei parametri fissati dall'accordo di gennaio che stabiliva che la quota aziendale non superasse il 30% (qualcuno dovrebbe ricordare che fu il limite accettato da tutte le OOSS per ridurre il taglio sugli integrativi ed evitare la riduzione dell'indennità di esclusività).La quota aziendale comprende i costi di irap e assicurazione, comprende inoltre la quota che ritorna a beneficio di tutti i dirigenti attraverso l'accantonamento del 10% dell'importo complessivo di competenza di FSM.
In pratica si recupererà una parte di quanto l'azienda si trattiene riducendo quindi di fatto quella quota del 30% su cui si è tanto discusso per mesi.
E' utile ricordare che l'accantonamento inizialmente previsto del 5% è stato raddoppiato con le nostre proposte e iniziative.
Infine per verificare le modalità applicative e gli esiti concreti del nuovo regolamento alpi si è concordato che alla scadenza del dicembre del 2016 le parti si rivedranno per confermare o modificare il regolamento.
CGIL, CISL, UIL ritengono che nel contesto di una crisi aziendale che ha rischiato di mettere in pericolo i posti di lavoro e che non è ancora stata definitivamente superata vada fatto il massimo sforzo per tutelare posti di lavoro, professionalità e retribuzioni dei dipendenti.
E’ stato fatto un altro passo avanti in questa direzione.»