Sportello dell’Asl chiuso: rinnovo patenti, è caos
Dal primo marzo lo sportello Asl per prenotare la visita per il rinnovo della patente è chiuso. A disposizione dei cittadini c’è solo un numero di telefono o la prenotazione online, e questo sta creando il caos. A certificarlo sono anche le organizzazioni sindacali. In particolare, Andrea Galeppi, segretario provinciale Uil funzione pubblica e Carlo Barbieri, segretario confederale. Prima, alla sede di viale Indipendenza, era attivo uno sportello con un operatore. Funzionava tre giorni la settimana. Da poche settimane, la prenotazione è possibile chiamando un numero telefonico al quale, tuttavia, i dipendenti rispondono per due ore al giorno (dalle 14 alle 16) e per quattro giorni la settimana, dal lunedì al giovedì.
«Il risultato – spiega Andrea Galeppi – è che i cittadini trovano sempre occupato, perchè il numero di richieste è molto elevato. Tra l’altro, i cittadini devono prendere nota di tre bollettini diversi, per cui l’operazione è anche macchinosa. L’alternativa è internet, ma non tutti hanno un collegamento alla rete o dispongono di un computer. Per questo, dall’11 marzo ad oggi, sono stati 58 i cittadini che si sono recati all’Ufficio relazioni con il pubblico per protestare». E va bene, spiegano i sindacati, quando la protesta è civile. «Purtroppo abbiamo sempre più spesso casi di insulti o minacce. E ci hanno tolto anche il servizio di portierato, che prima, almeno, faceva da filtro».
La situazione dello sportello per il rinnovo delle patenti, tuttavia, fa parte di un quadro più ampio che riguarda tutti i lavoratori che fanno “front office”, cioè che hanno un rapporto diretto con gli utenti. Parlando di dipendenti del settore amministrativo (escludendo quindi i lavoratori sanitari), le cifre della Uil dicono che mancano trenta persone all’Azienda sanitaria locale e dieci all’Azienda ospedaliera. «Purtroppo – interviene Carlo Barbieri, segretario confederale – si sta chiudendo il quinquennio dei dirigenti di Asl e Ao, e le criticità, anzichè diminuire, sono aumentate». Dalla Regione - dicono gli esponenti Uil - è arrivato un potente freno al turn over, per cui ogni dieci pensionati si provvede a una sola assunzione. Che fare allora?
«Prima di tutto – prosegue Barbieri – occorre un intervento di riorganizzazione del personale. Se dobbiamo fare lo stesso lavoro con un numero inferiore di dipendenti, bisogna adottare strategie diverse, altrimenti la situazione va a danno dei cittadini. E poi i direttori devono farsi sentire, devono andare dall’assessore alla Sanità, Mario Mantovani o dal governatore Roberto Maroni e fare presenti tutti i problemi che stanno venendo alla ribalta». Il quadro d’insieme è quello di tagli sempre più profondi alla spesa per un servizio importantissimo nella vita dei pavesi. A Cava Manara, per fare un esempio, le visite per il rinnovo della patente non si possono più fare: gli utenti devono recarsi a Pavia. Negli ultimi mesi si sono registrate difficoltà anche nelle sedi periferiche, per quanto riguarda gli sportelli per la scelta o la revoca del medico o del pediatra di base. «Domani – conclude Galeppi – è previsto un tavolo tecnico tra la Rappresentanza sindacale unitaria e i vertici dell’Azienda. Speriamo che, sulla questione del personale, la dirigenza prenda finalmente una posizione, visto che il problema è stato posto già da diverso tempo».
Fonte: La Provincia Pavese - 28 aprile 2015