Province, la mobilitazione continua
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno indirizzato una lettera unitaria al ministro Madia, al sottosegretario agli Affari regionali Bressa e ai presidenti di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni per chiedere la convocazione di un tavolo di confronto.
Riportiamo la nota unitaria:
Oggetto: Riordino Legge 56/2014 - attivazione tavolo di confronto
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in relazione al riordino istituzionale delle autonomie locali in corso, nonché a seguito degli effetti che su di esso sta producendo la legge di stabilità 2015, ritengono fortemente critica l'attuale situazione delle Province e Città Metropolitane, che difficilmente potranno sopportare i tagli prospettati a partire da gennaio 2015. Infatti, il sovrapporsi al processo di riordino dei tagli lineari dei costi successivamente introdotti dalla legge di stabilità 2015, nonché i ritardi accumulati dal Governo e dalle regioni sull'originario cronoprogramma, rischiano di compromettere i servizi ora sovrintesi dalle Province e città metropolitane, come pure il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali attualmente in essere. Dopo oltre un anno dall'approvazione della Legge Delrio, ancora nessun concreto trasferimento di funzioni è stato materialmente realizzato ed ogni giorno di ritardo comporta dei negativi effetti: per gli Enti di area vasta che, inesorabili, si avviano al dissesto finanziario; per i cittadini, progressivamente privati di servizi essenziali e, in ultimo, per i lavoratori del sistema che rischiano il loro posto di lavoro oppure, nella migliore delle ipotesi, il mancato riconoscimento delle loro competenze nell'ambito dei processi di riordino. Con la manifestazione unitaria di sabato 11 aprile, che ha visto migliaia di lavoratori scendere in piazza per rappresentare le loro fondate preoccupazioni, le organizzazioni sindacali hanno dato ancora una volta al Governo il segnale che occorre accelerare sull'attuazione del riordino e che esso non può prescindere dal previsto confronto con le organizzazioni sindacali, da realizzarsi possibilmente a latere dei lavori degli Osservatori nazionale e regionali, dei quali non sempre le scriventi sono poste a conoscenza se non in via occasionale. Per tali ragioni chiediamo che sia convocato urgentemente un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti dal processo. Nel frattempo la nostra mobilitazione continua con le forme di protesta opportune per rimettere al centro della riforma le garanzie per i cittadini e per i lavoratori.