Regione Lombardia chiude la porta in faccia alla sanità pavese!
Lo scorso 18 febbraio Regione Lombardia ha deliberato, come anticipo del piano assunzioni 2015, l’autorizzazione di 267 assunzioni a tempo indeterminato per le aziende ospedaliere della regione, senza però prendere minimamente in considerazione gli ospedali pubblici della provincia di Pavia.
Assurda questa decisione, soprattutto se si considera che la stessa Regione Lombardia, nella DGR 2989 dello scorso 23 dicembre 2014, richiedeva alle varie aziende di far pervenire le richieste di fabbisogno di personale entro la fine di questo mese e quindi risulta inspiegabile che abbia autorizzato gli anticipi dei piani assunzione prima di questo termine.
A nostro parere una vera e propria manovra politica a discapito della sanità pavese, palesemente dimenticata dall’assessorato alla Sanità regionale, probabilmente perché non rientrante nella rosa di interesse di Regione Lombardia.
A questo si unisce la totale assenza della politica pavese che, evidentemente, non ha più alcuna pesatura a livello regionale.
Le strutture sanitarie pubbliche pavesi rappresentano la linfa vitale della nostra provincia, garantendo assistenza a un bacino d’utenza enorme, se si considera che accoglie pazienti provenienti, non solo dalla provincia, ma anche da tutta la regione e da moltissime regioni italiane, oltre che garantire il posto di lavoro ad oltre 8.000 persone.
Le due maggiori aziende della provincia di Pavia, il Policlinico San Matteo e l’Azienda Ospedaliera, sono ormai allo stremo delle forze, essendo reduci di anni di tagli sul turn over che hanno determinato la progressiva diminuzione delle risorse umane presenti, con tutte le conseguenze del caso, soprattutto a danno degli utenti, visto che è statisticamente provato che il numero di personale all’assistenza è direttamente proporzionale alla qualità dell’assistenza erogata e quindi anche all’esito clinico dei pazienti.
Ormai, nella totalità delle strutture, a malapena si riescono a garantire i minimi assistenziali che, invece di essere considerati un’eccezionalità, sono purtroppo divenuti lo standard assistenziale, questo a causa dell’impossibilità delle aziende di ripristinare al 100% il turn over del personale cessato.
Nel 2013, al Policlinico San Matteo, le OO.SS. e l’Amministrazione, avevano certificato l’assenza di 253 unità ma, a distanza di un anno e mezzo, la situazione non è cambiata, infatti le assunzioni autorizzate da Regione Lombardia non sono state sufficienti a coprire il turn over del personale cessato, conseguentemente ci si trova da punto a capo e con la medesima carenza organica.
A tutto questo si unisce l’assurda decisione della Regione di non prorogare le graduatorie concorsuali giunte alla naturale scadenza, che prima potevano essere utilizzate fino alla fine del 2016, e questo ha generato un’ulteriore danno a carico dei moltissimi precari che lavorano da anni all’interno delle strutture sanitarie che, con questa decisione, si vedono sfumare la possibilità di essere stabilizzati senza dover rifare un altro concorso.
Come UIL FPL abbiamo effettuato un analisi dei fabbisogni di personale del Policlinico San Matteo e di Azienda Ospedaliera, formulando una relazione che ha evidenziato la forte carenza organica che ancora sussiste nelle varie unità operative e servizi delle due aziende.
Tale relazione verrà trasmessa nei prossimi giorni alle amministrazioni comunali di tutti i comuni nei quali sono inserite le aziende sanitarie pubbliche della provincia di Pavia e richiederemo ai Sindaci di istituire un tavolo di monitoraggio che comprenda le rappresentanti politiche e tutte le parti sociali, che valuti periodicamente l'andamento delle carenze e approvigionamento del personale operante all'interno delle struture sanitarie della nostra provincia.
scarica la relazione redatta dalla UIL FPL sulla carenza organica