Ospedale di Stradella Emergenza a Chirurgia
Dopo Medicina l’emergenza personale all’ospedale di Stradella si allarga a Chirurgia.
Il primo reparto anche ieri era saturo: erano 42 i pazienti ricoverati negli altrettanti letti a disposizione; in Chirurgia i malati erano 24 su 30, ma i letti rimanenti sono stati utilizzati per assorbire gli “esuberi” di Medicina.
Una situazione che si fa sempre più critica. Perchè da una parte ci sono i letti occupati soprattutto da vecchietti con patologie croniche a cui si somma l’influenza di questi giorni; dall’altra c’è il problema del personale che manca: a Medicina sette infermieri, di cui due assenti per malattia. Ne sono in attività 12 su 17 (10 turnisti disponibili sulle 24 ore, più due infermieri di giornata). A questi si sommano 4 Oss (Operatori socio sanitari) di cui due dipendenti a tempo indeterminato e i restanti Temporary.
Anche Chirurgia lavora al di sopra delle proprie possibilità: di infermieri ne mancano tre, di cui uno addetto alla sala operatoria. Il personale in attività, proprio perchè insufficiente, è costretto a turni massacranti: quello di sala operatoria normalmente svolge 13-14 turni di reperibilità al mese contro i 6 previsti dalla Regione, mentre tutti quanti non riescono a smaltire ferie e riposi perchè altrimenti i reparti non sopravviverebbero.
La media degli straordinari 2014 da smaltire è compresa tra 90 e 150 ore per operatore. Qualcuno addirittura deve smaltire straordinari del 2013.
«Da un mese i dipendenti sono sulla lama del rasoio: fanno un giorno di riposo ogni tre turni, contro i due minimi previsti – sottolineano Fausto Abbà e Daniele Spagnuolo, dirigenti sindacali Uil Fpl –. Del resto la situazione è sotto gli occhi di tutti: Medicina è sempre satura, mentre Chirurgia viaggia sui 30 posti letto, e quando ne ha qualcuno libero fa da appoggio a Medicina. Gli interventi chirurgici si risolvono fortunatamente con giacenza in reparto limitata, per cui è possibile utilizzare i letti per i pazienti di Medicina, che appena si liberano i posti nel reparto di destinazione, vengono trasferiti».
«Sia il primario Giovanni Ferrari che la coordinatrice si impegnano nell’organizzazione delle situazioni anomale – conclude Abbà –. Da parte loro c’è grande impegno, ma quando mancano risorse umane il problema resta. La Regione Lombardia deve, una volta per tutte, indicare le linee guida per l’assunzione di personale a tempo indeterminato negli ospedali decentrati, così da permettere la copertura dei posti vacanti nei reparti di Medicina, Chirurgia e Ostetricia, che ne hanno urgente bisogno».
di Donatella Zorzetto
Fonte: La Provincia Pavese - 25 febbraio 2015