DPCM stabilizzazione precari in sanità.
Il Ministero della Salute ci ha presentato un nuovo testo dello schema di DPCM per la stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato in servizio nelle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Nazionale, riformulato in esito alle osservazioni avanzate dal MEF e dal Dipartimento della funzione pubblica.
Le modifiche più evidenti rispetto al testo messo a punto nello scorso mese di dicembre riguardano la cancellazione dei riferimenti agli atti interpretativi ed alle linee guida adottate in Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative, sostitute da un più esplicito richiamo alle norme nazionali sui vincoli in materia di contenimento della spesa e del turn over, in particolare per le Regioni soggette ai Piani di rientro.
Modifiche che annullerebbero il lavoro fatto in sede di confronto col Ministero della Salute per cercare di dare dei margini di all’autonomia regionale e alla specificità del settore seppure in un contesto che – a legislatura costante – impedisce allo schema di DPCM di dare in modo compiuto le risposte necessarie ed attese.
Nel ricordare come il Ministero avesse condiviso la necessità di superare quegli stessi vincoli per dare soluzioni che consentissero la stabilizzazione anche per il personale con le tipologie di lavoro flessibile che non si era potuto ricomprendere nella bozza di Dpcm come pure la piena attuazione del percorso nelle Regioni sottoposte a piano di rientro, abbiamo quindi espresso un netto dissenso sul nuovo testo.
Siamo ora in attesa di rivalutare l’intera questione, eventualmente anche alla luce delle preannunciate disposizioni in materia di semplificazione e sblocco del turn over che dovrebbero essere contenute nel decreto legge sulla riforma della PA approvato lo scorso venerdì.
In attesa di potervi aggiornare sui prossimi sviluppi del confronto, vi alleghiamo: