Guglielmo Loy su Jobs Act - Audizione alla Commissione Lavoro del Senato
La UIL ha seguito con attenzione il dibattito parlamentare che ha preceduto la approvazione, da parte del Governo, dei decreti legislativi sui quali si aspetta il parere delle Commissioni. Abbiamo espresso giudizi critici sull’intera legge delega. In particolare colpisce, negativamente, come si sia scelto di partire dai provvedimenti sulla “uscita” dal lavoro (licenziamenti), anziché affrontare con coraggio la strada maestra delle politiche per la crescita e, per quanto riguarda il lavoro, dalla costruzione di forti impalcature che sostengano le persone, espulse dal ciclo produttivo, attraverso vere e profonde politiche attive del lavoro. In sostanza si affida alla “flex”, e non alla “security”, il bisogno di innovazione.
Anche in questo quadro, è però possibile evitare altri errori ed invitiamo le Commissioni a riflettere su come indicare al Governo possibili soluzioni. In particolare, riteniamo prematuro e non socialmente sostenibile, l’allargamento ai licenziamenti collettivi delle nuove norme sui licenziamenti illegittimi di natura economica. Un cambiamento così radicale nella gestione delle crisi aziendali, dovrebbe essere accompagnato da un significativo investimento non solo sulle politiche attive, ma anche sui sistemi di protezione sociale.
Come sapete ci si avvia verso una riduzione significativa della funzione di uno degli strumenti principali che ha consentito a decine di migliaia di persone di non passare dal disagio di lavorare in un azienda in crisi, alla totale mancanza di reddito: la indennità di mobilità. In questo quadro, le novità introdotte dal legislatore sulla materia, affiderebbero sostanzialmente all’impresa le modalità di individuazione delle lavoratrici e dei lavoratori da licenziare, con una sanzione minima in caso di violazione, che determinerebbe una situazione di grande disagio e timore tra i lavoratori. Il rischio...
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Fonte: http://www.uil.it - 20 gennaio 2015