Visite fiscali per malattia. Verso il “Polo Unico” affidato all'Inps? E la promessa è che costerà la metà
Di Polo Unico, come dicevamo se ne parla da molto. E a parole sembrano essere tutti d’accordo (Governo, Parlamento, Regioni, sindacati e Inps). In ordine di tempo la proposta è stata in ultimo analizzata a fondo nell’indagine conoscitiva conclusa nel maggio scorso dalla Commissione Affari Sociali della Camera che giungeva a queste conclusioni: “I tempi sembrano ormai maturi per l'individuazione di un solo soggetto cui affidare lo svolgimento della funzione di controllo in merito alle assenze per motivi di salute, da individuarsi necessariamente nell'INPS. Tale scelta richiede alcune modifiche della normativa vigente che andranno meglio precisate con appositi atti”.
“Il costo del servizio reso dall'INPS nel settore del pubblico impiego – aggiungeva la Commissione nel suo report finale - potrebbe trovare risposta nelle cifre già ora stanziate per il medesimo scopo. Si potrebbe valutare un budget annuo complessivo e tale da coprire una quota predefinita di visite di controllo per la P.A., lasciando ad ogni amministrazione la possibilità di integrare tale quota ove risultasse necessario procedere ad un numero maggiore di controlli. Tale ipotesi consentirebbe di evitare che ragioni di risparmio immediato con conseguente riduzione del numero dei controlli lasci trasparire l'idea di un rallentamento della lotta all'assenteismo”.
E’ poi di oggi la notizia, diffusa dall’Adn Kronos, secondo la quale l’Inps sarebbe “pronto ad assumere i controlli sulle malattie nel pubblico impiego attualmente affidati alle Asl con una spesa pari alla metà di quella impiegata dalle strutture sanitarie”.
“Da tempo – ricorda ancora la Commissione Affari Sociali della Camera - si è cercato di superare l'impostazione attuale delle visite medico fiscali con il passaggio al cosiddetto Polo Unico per l'effettuazione delle visite di accertamento medico legale, per la cui costituzione si era pensato ad un Tavolo tecnico preparatorio, con il coinvolgimento di: Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Ministero della salute; Ministero della pubblica amministrazione e la semplificazione; INPS; rappresentanze sindacali mediche e degli ordini professionali”.
Ma quel tavolo, scrive ancora la Commissione nel suo documento, “non è mai stato istituito”. Esso, invece, “avrebbe dovuto raggiungere i seguenti obiettivi: individuare le modifiche legislative necessarie per attivare il Polo unico; ridefinire le modalità di attuazione dei controlli sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici; raccogliere i dati concernenti le assenze e le verifiche compiute; fissare una remunerazione delle prestazioni rese; stabilire i criteri di inserimento nelle attività di controllo dei medici che, con rapporto libero professionale o con contratti a tempo determinato, prestano funzioni fiscali presso le ASL e di coloro che risultano iscritti a decorrere dal 1o gennaio 2008 nelle liste speciali”.
L’assenza di massa dei “pizzardoni” romani (come vengono chiamati a Roma i vigili urbani), potrebbe rompere l’empasse? Vedremo.
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Fonte: Quotidiano Sanità - 03 gennaio 2015