Province, rischio caos su servizi e posti di lavoro
“Sulla vicenda delle province siamo sull’orlo del precipizio: c’è il rischio concreto di un caos istituzionale con conseguenze drammatiche su servizi e ricollocamento delle professionalità” è durissima la presa di posizione di Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio – segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl – sul mancato riordino degli assetti territoriali.
“Abbiamo sottoscritto un accordo preciso con i governi nazionale e locali per un riordino vero dei livelli amministrativi e la tutela dei livelli occupazionali, se l’impegno non verrà rispettato occuperemo simbolicamente tutti i luoghi istituzionalmente competenti”.
“E’ inaccettabile che, dopo un anno, non si sia fatto nessun passo avanti sul riassetto delle funzioni, nessun progetto per la costruzione di reti territoriali di servizi e nessun piano per salvaguardare posti di lavoro e professionalità che servono ad assicurare scuole, viabilità, tutela ambientale, servizi all’impiego, supporto ai comuni”, incalzano i segretari di categoria. “Dalla politica sono arrivati solo altri 3 miliardi di tagli con la legge di Stabilità e la certezza di una condanna al dissesto finanziario. E poi contratti precari e salario accessorio a rischio, minaccia di esuberi e dispersione del patrimonio di competenze”.
“A pagare il conto dell’incapacità di Governo e amministratori, ancora una volta saranno i cittadini, che vedranno diminuire i servizi e aumentare le tasse locali, e i 56 mila lavoratori delle province, lasciati colpevolmente nel limbo dell’incertezza”, rimarcano Dettori, Faverin e Torluccio.
“Abbiamo chiesto la convocazione immediata del tavolo nazionale sul riordino degli enti locali, finora sempre disatteso”, concludono i segretari. “Il tempo degli annunci e dei rinvii è scaduto. Ci aspettiamo una convocazione ad horas, o daremo battaglia in tutti i luoghi di lavoro”.