Precari: la Corte Europea blocca il sistema Italia
Con la storica sentenza del 26 novembre u.s., la Corte di Giustizia Europea ha bocciato il sistema Italia, certificando l’utilizzo abusivo dei contratti a termine nella scuola. La curia europea, infatti, ha riconosciuto che il ricorso alla reiterazione dei contratti a tempo determinato utilizzati senza alcuna precisa ragione giustificatrice diversa dalla semplice necessità di coprire le stabili carenze di organico e senza alcuna previsione certa circa l’assunzione in ruolo è in aperto contrasto con la direttiva europea del 28 giugno 1999, n 70.
Non vi sono dubbi che siamo di fronte ad una sentenza rivoluzionaria che finalmente sanziona il comportamento dello Stato italiano per il reiterato ricorso ai contratti a termine al fine di colmare le strutturali carenze di organico della pubblica amministrazione e per lo svolgimento quindi delle attività istituzionali proprie dei vari enti.
Il principio generale sancito dalla sentenza UE è a nostro avviso estensibile a tutto il pubblico impiego, risultando interessati alla promozione di iniziative giudiziarie tutti dipendenti precari del Pubblico Impiego.
Al fine di valutare l’esperibilità dell’azione giudiziaria per tali ulteriori categorie del pubblico impiego, occorrerà pertanto verificare il possesso dei requisiti richiesti, ovvero l’aver prestato attività lavorativa presso l’amministrazione di riferimento sulla base contratti a termine e successive proroghe, per almeno 36 mesi negli ultimi 5 anni.
A tal merito, UIL FPL mette a disposizione dei propri iscritti il proprio ufficio legale nazionale, oltre alle strutture territoriali, ai quali gli interessati potranno pertanto rivolgersi per intraprendere ogni iniziativa di tutela in sede giudiziale, volta ad ottenere il riconoscimento del diritto alla stabilizzazione del proprio lavoro.
Per info, rivolgersi all’Avvocato Fiamingo, cell.339.1763532, o all’indirizzo mail:
In allegato NOTA DI APPROFONDIMENTO DELL' UFFICIO LEGALE UIL-FPL