Cgil e Uil, sciopero generale 12 dicembre. Cisl si sfila: solo pubblico impiego

Cgil e Uil, sciopero generale 12 dicembre. Cisl si sfila: solo pubblico impiego

Cgil e Uil, sciopero generale 12 dicembre. Cisl si sfila: solo pubblico impiego

Cgil e Uil faranno uno sciopero generale congiunto il 12 dicembre contro la legge di Stabilità e il Jobs act. La Cisl, invece, si è sfilata, confermando solo la mobilitazione per il rinnovo del contratto del pubblico impiego che si terrà il primo dicembre. E’ questo l’esito dell’incontro tra i leader sindacali, dopo che martedì la sigla guidata da Carmelo Barbagallo aveva aperto allo sciopero generale in seguito alla conferma del blocco del contratto degli statali arrivata dal ministro Marianna Madia. Il sindacato di Susanna Camusso, dunque, rimanda di una settimana la data che era stata fissata in precedenza per il 5 dicembre. Data in cui, in compenso, si svolgerà lo sciopero generale di otto ore appena proclamato dall’Ugl. 

La Cisl si è chiamata fuori, di fatto, senza neanche aspettare il vertice. Già in un’intervista a Repubblica pubblicata mercoledì mattina, infatti, il neosegretario generale Annamaria Furlan ha confermato il solo sciopero unitario del comparto pubblico, che sarà deciso dalle categorie. Spiegando che non ci sono invece “motivazioni valide per fermare il Paese” con lo sciopero generale. “Il Jobs act, in fondo, sta cambiando in meglio” mentre la legge di Stabilità “contiene cose positive e cose da cambiare, ma tutto questo non giustifica uno sciopero generale. Non l’abbiamo fatto neppure con Monti quando era davvero un testo da lacrime e sangue, figurarsi ora”.”Accanimento” sull’articolo 18? “A me non sembra affatto. Piuttosto noto che, come sempre, quando si parla di strumenti e regole del mercato del lavoro si tende a dividersi in modo ingiustificato e ideologico. Vale per il sindacato ma anche per il paese”, continua Furlan.

Le dichiarazioni della leader Cisl hanno provocato l’immediata reazione della Camusso: “Trovo scortese che qualche minuto prima di un incontro unitario si indichi una soluzione”, ha commentato la segretaria generale della Cgil. Che comunque “non rinuncia” all’ipotesi di poter ancora coinvolgere la Cisl. Anche Barbagallo ha auspicato che si riesca a “organizzare qualcosa di unitario sul pubblico impiego”. Le parole di Furlan suonano peraltro molto simili a quelle del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha commentato così l’annuncio di Cgil e Uil: “Rispetto alle motivazioni portate sui temi della legge di Stabilità e del Jobs act, ritengo che non ci siano le motivazioni per una decisione così importante come lo sciopero generale”. Comunque “le organizzazioni sindacali si prendono la responsabilità di quello che decidono”. Ma Poletti si è subito mosso di conseguenza, cancellando il previsto intervento al congresso Uil alla luce del “mutato contesto“. “Per fortuna era presente alla relazione di Angeletti e ha sentito quello che avevamo da dire. Lui evidentemente non aveva invece nulla da dire“, il commento di Barbagallo. “Questa mattina ero presente perché invitato e per rispetto verso una importante organizzazione dei lavoratori, mi aspetterei analogo rispetto e garbo dai suoi massimi dirigenti”, ha replicato a stretto giro Poletti.
 
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it - 19 novembre 2014

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