Sanità privata - sciopero del 20 settembre

Sanità privata - sciopero del 20 settembre

Sanità privata - sciopero del 20 settembre

Storicamente i Contratti nazionali della sanità pubblica e della sanità privata hanno sempre previsto retribuzioni analoghe; questo rispetta uno degli obiettivi sindacali unitari che è quello di arrivare a definire i contratti di filiera, nei quali, indipendentemente dal datore di lavoro, a prestazioni analoghe corrispondono uguali diritti e salari.

Questa omogeneità “storica” si è interrotta già a partire dai rinnovi economici del biennio 2008/2009 che non sono stati sottoscritti dalle centrali datoriali, iniziando a creare inaccettabili differenze salariali che si sono acuite con la tornata contrattuale 2016/18, tuttora bloccata.

La trattativa del rinnovo del contratto, cominciata 24 mesi fa sulla scia della riapertura dei contratti del pubblico impiego, si è svolta sinora sulle tematiche inerenti la parte normativa, solo parzialmente affrontate e, nel momento in cui si è arrivati alla parte economica, le controparti hanno dichiarato di non avere risorse economiche da investire per adeguare la retribuzione di questi lavoratori a quelli della sanità pubblica. A queste dichiarazioni di non volontà di investire per dare il giusto riconoscimento ai lavoratori, abbiamo assunto la decisione di interrompere le trattative, di proclamare lo stato di agitazione e le conseguenti azioni di lotta e di protesta, che culmineranno nello sciopero generale nazionale di settore del 20 settembre p.v..

Pur in presenza di alcune specifiche situazioni di difficoltà, la sanità privata registra profitti che sono proventi del riconoscimento e remunerazione di prestazioni sanitarie erogate in regime di accreditamento da parte delle Regioni. Con le Regioni, Cgil – Cisl -Uil hanno aperto un confronto relativo a: tariffe, budget, requisiti di accreditamento, anche alla luce del recente “Patto per la Salute”.

Riteniamo che il ministero debba non solo vigilare ma anche intervenire con le opportune misure, in accordo con le regioni, per riparare e contrastare questa ingiustizia: le aziende della sanità privata vengono retribuite dal sistema pubblico e queste stesse non rinnovano i contratti di lavoro creando dumping contrattuale e disparità intollerabili.

Lo scorso 6 settembre, durante il presidio unitario organizzato davanti al Ministero della Salute, una delegazione presenziata dai Segretari Generali di UIL FPL - FP CGIL - CISL FP è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto del Ministro e ha rappresentato ancora una volta la situazione inaccettabile dei lavoratori della sanità privata e ha chiesto al Ministero un intervento concreto e tangibile per sbloccare la vertenza e riprendere le trattative, convocando un tavolo che veda la partecipazione di UIL FPL - FP CGIL - CISL FP, AIOP - ARIS, Ministero della Salute e Regioni. 
 
Nel pomeriggio dello stesso giorno il Ministero ha manifestato l’impegno a farsi promotore di quanto richiesto dal Sindacato, restiamo pertanto in attesa di verificare se nelle prossime ore arriverà l’auspicata convocazione del tavolo, in quanto solo in quel caso si potrà eventualmente riconsiderare lo svolgimento delle iniziative indette a sostegno della vertenza, compreso lo sciopero proclamato per il prossimo 20 settembre. 

 

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