Ginecologia e Ostetricia Ospedale di Stradella - Appello dei sindacati : Non deve chiudere
Il progetto di accorpamento dei punti nascite di Voghera e Stradella, con la conseguente chiusura di quest'ultimo, fa insorgere i sindacati.
La proposta, presentata da Asst Pavia in Regione, riguarderebbe il totale rifacimento dell'area materno-infantile della struttura sanitaria di Voghera, che assorbirebbe così quella di Stradella. Un'idea che non piace a Cgil e Uil.
I sindacati non solo chiedono che Ostetricia a Stradella non venga chiusa, ma che l'azienda la potenzi, come la stessa divisione a Voghera. Debora Roversi, segretaria generale Cgil Pavia e Patrizia Sturini, segretaria Fp Cgil, esprimono forte preoccupazione per «il susseguirsi di informazioni discontinue e contraddittorie» e chiedono chiarimenti ad Asst. «Il 15 giugno abbiamo appreso che il punto nascite di Stradella continuerà ad esistere perchè la commissione Sanità in Regione così si è espressa - spiegano -. Il 20 giugno abbiamo saputo, invece, di una proposta presentata in Regione relativa ad una unificazione dei punti nascite». E concludono: «Riteniamo che il punto nascite di Stradella, con i suoi 511 parti (518 se consideriamo anche quelli gemellari) nel 2017, abbia i requisiti per garantire la qualità del servizio, considerati anche gli investimenti attuati».
Non è meno critica la Uil Fpl. che, in una lettera firmata dal segretario generale aggiunto Andrea Galeppi, inviata al direttore generale Asst Michele Brait e ai sindaci di Stradella, Broni e Voghera, sottolinea: «Riteniamo necessario un intervento che non penalizzi la cittadinanza, chiudendo un punto nascite attivo con 511 parti effettuati nel 2017, qual è quello di Stradella, accorpandolo al servizio esistente all'ospedale di Voghera. Bensì, chiediamo alla direzione strategica un impegno che vada nel senso opposto, ovvero che dia ad entrambe le unità operative di Ostetricia e Ginecologia (a Voghera e Stradella) la possibilità di aumentare qualità e performance del servizio».
Infine interviene il segretario generale della Cisl Funzione pubblica, Domenico Mogavino. Che rimarca: «Ancora non c'è nulla di concreto, ma se ciò avvenisse, sarebbe solo il compimento di una legge nazionale che sta vedendo la chiusura di parecchi punti nascite. Speriamo che non accada. Ma dobbiamo anche chiedere che la Regione stanzi risorse economiche per adeguare questi presidi alla normativa, e ovviare alle chiusure».
Fonte la Provincia Pavese del 24 Giugno 2018
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