Carenza Organica A.S.S.T. Pavia - La UIL pronta a dichiarare lo stato di agitazione
Manca personale, il livello di assistenza rischia di restare al di sotto degli standard regionali e la direzione sanitaria dell'ospedale di Voghera decide, quindi, di tagliare i posti letto a Cardiologia: da 16 a 10 in reparto, da 6 a 4 in terapia intensiva-unità coronarica, per un totale di 8 letti in meno rispetto alle capacità ricettive abituali.
Ma il provvedimento firmato da Luigina Zambianchi scatena la dura reazione delle organizzazioni sindacali del comparto infermieristico. Roberto Gentile, Fials, sollecita l'Asst a chiarire le risorse messe in campo per fronteggiare le carenze di organico, non solo a Cardio.
Patrizia Sturini, Cgil, attacca così: «Siamo di fronte all'ennesima scelta al ribasso dell'azienda ospedaliera.Il taglio dei letti è diventata una prassi ormai sistematica, una via di comodo. Ortopedia è ridotta da 30 a 20 posti e servirebbero almeno tre infermieri in più per ripristinare i vecchi numeri. A Chirurgia, mancano due infermieri mentre alla Medicina di Stradella si è passati da 42 a 36 posti letto per la carenza di sei infermieri, ora ridotta a tre». Critica la situazione anche all'ospedale Santissima Annunziata di Varzi, dove «il reparto subacuti è sceso da 15 a 9 letti e gli infermieri mancanti sono due, così come a Medicina. Scenario analogo - insiste Sturini - al Pronto soccorso di Voghera e a quello di Stradella, da sempre in sofferenza».
L'effetto inevitabile, per il sindacato, è un aumento continuo dei carichi di lavoro e dello stress del personale in servizio, con rientri dalla reperibilità e dalle ferie diventati ormai di routine, mentre si accumulano le ferie arretrate e i riposi non goduti.
Mimmo Galeppi, Uil, si dice «fortemente preoccupato», per quanto sta succedendo all'ospedale di Voghera e anche in altri presidi sanitari: «L'Azienda deve predisporre un piano assunzioni serio che sia in grado di sopperire alle lacune di organico croniche sia a Voghera sia in altri ospedali provinciali, dando così risposte concrete alle esigenze dei pazienti e del territorio». La Uil e le altre sigle sindacali hanno chiesto un incontro urgente alla direzione generale dell'Asst, proprio per discutere questa delicata tematica: «Vanno attivate le soluzioni per salvaguardare sia gli operatori, sia l'utenza - avverte Galeppi - se non otterremo risposte concrete e credibili, valuteremo la possibilità di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale infermieristico»
Fonte la Provincia Pavese 8 Marzo 2018