Lo scandalo della svendita della professione infermieristica
La regione Emilia Romagna, con delibera n.220 del 24 febbraio 2014 "Indicazioni sui percorsi relativi alle pratiche assistenziali eseguite a domicilio da personale laico su pazienti con malattie croniche, rare o con necessità assistenziali complesse", ha approvato l'utilizzo di personale laico per effettuare prestazioni sanitarie esclusive della professione infermieristica:
ossigenoterapia,aspirazione secrezioni alte vie respiratorie, aspirazione secrezioni basse vie respiratorie per i pazienti non ospedalizzati che necessitano di tracheobroncoaspirazioni; gestione di cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante, gestione di sondino naso gastrico, colonstomia, gastrostomia, cateterismo vescicale intermittente, urostomia, dialisi peritoneale, medicazione delle lesioni cutanee e pratiche assistenziali comuni alle varie situazioni cliniche quali igiene del paziente e somministrazione di farmaci (terapia endovenosa, intramuscolare,
sottocutanea, intradermica, orale).
Come Organizzazione Sindacale, che da sempre tutela gli appartenenti alla professione infermieristica, riteniamo SCANDALOSA tale decisione che si configura nell'abuso di esercizio della professione infermieristica da parte di persone che non sono minimamante preparate ad eseguire prestazioni sanitarie specialistiche che l'infermiere acquisisce all'interno di un percorso formativo universitario di tre anni.
Secondo la delibera infatti, queste persone sono abilitate ad effettuare le succitate prestazioni dopo il superamento di un corso di circa 15 ore!
Inoltre oltre al danno, anche la beffa, considerato che dovrebbero essere proprio gli infermieri ad insegnare a queste figure tali mansioni.
Probabilmente la regione Emilia Romagna ha una scarsa considerazione degli infermieri se pensa che saranno così sprovveduti arrivando al punto di insegnare a persone che porteranno loro via il lavoro!
Come UIL FPL di Pavia ci siamo subito attivati tramite il nostro Coordinamento infermieristico provinciale e regionale per far si che la nostra Segreteria Nazionale intervenga al più presto per mettere fine a questo scempio.