Librandi (UIL FPL): Bene risorse contratti statali, accelerare rinnovi dipendenti Enti Locali e Sanità
“Il Governo è passato dalle promesse ai fatti, stanziando nella manovra le risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici delle Amministrazioni Centrali. Rimane il nodo delle risorse per il rinnovo dei dipendenti degli Enti Locali e della Sanità, che devono essere reperite nei bilanci delle Regioni e degli enti Locali.” Così Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL sul testo della manovra in discussione oggi al Senato.
“Bene anche l’ampliamento degli scaglioni di redditi nell’ordine di 600 euro l’anno relativi al bonus degli 80 euro senza il quale oltre 300.000 dipendenti pubblici, a fronte del miglioramento economico derivante dal rinnovo contrattuale, avrebbero rischiato la perdita del bonus stesso.-continua Librandi, che afferma “Chiediamo con urgenza alla Conferenza Stato-Regioni e all’ANCI di assicurare che le disponibilità stanziate per le amministrazioni centrali siano parimenti esigibili per i dipendenti delle Autonomie Locali e della Sanità. Ciò per permettere l’immediato avvio del confronto in sede Aran, anche per rilanciare fin dall’inizio del 2018 la contrattazione decentrata, implementando in maniera adeguata i meccanismi di alimentazione dei Fondi.
In tal senso, è indispensabile il recupero nel Fondo per la contrattazione decentrata dell’importo annuo della retribuzione individuale di anzianietà e degli assegni ad personam in godimento da parte del personale cessato dal servizio, ivi comprese le quote di turn over non utilizzate e l’incremento della parte stabile del Fondo a fronte dei processi di stabilizzazione da porre in essere sulla base di quanto previsto dal Decreto legislativo 75/2017.”
Infine-conclude Librandi-sul tema del precariato, chiederemo con forza di attivare concretamente i processi di stabilizzazione nei nostri settori, cercando in particolare di trovare soluzione per il personale della ricerca sanitaria, altamente specializzato, e precario, in alcuni casi, da oltre 20 anni.”