Lombardia. Approvato il Piano risorse umane per il 2016: stanziati 5,3 mld. Prevista stabilizzazione di medici e infermieri.

Lombardia. Approvato il Piano risorse umane per il 2016: stanziati 5,3 mld. Prevista stabilizzazione di medici e infermieri.

Lombardia. Approvato il Piano risorse umane per il 2016: stanziati 5,3 mld. Prevista stabilizzazione di medici e infermieri.

Le aziende avranno la facoltà di operare un turn over dell'85% del personale cessato nell'anno 2016, con la previsione di poter assumere personale in aggiunta a questo turn over per determinate figure. Gli operatori socio sanitari cessati nel 2016 potranno essere sostituiti al 100%.

Via libera dalla Giunta della Lombardia al Piano di Gestione delle Risorse Umane per l’anno 2016 con cui si definisce il budget per il personale a tempo indeterminato e determinato delle ASST, ATS, Fondazioni IRCSS di diritto pubblico e AREU, nonché le percentuali di assunzione rispetto al turn over del personale. Ad annunciarlo, in una nota, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera,

“Il Piano di Gestione delle Risorse Umane approva – commenta Gallera - va incontro alle esigenze del fabbisogno emerso, permetterà infatti di stabilizzare molti medici e infermieri precari riducendo le assunzioni a tempo determinato, a favore di quelle a tempo indeterminato, coerentemente con il budget assegnato da Regione Lombardia che risulta in linea con quanto previsto nell'anno 2015".

Con il provvedimento, ha spiegato l’assessore, “le aziende avranno la facoltà di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato operando un turn over dell'85% del personale cessato nell'anno 2016. In aggiunta a questo sono previste delle deroghe che permetteranno alle aziende di sopperire alle necessità riscontrate”.

Nello specifico, come illustra una nota della Regione, le aziende avranno la facoltà di operare un turn over dell'85% del personale cessato nell'anno 2016, con la previsione comunque di poter assumere personale in aggiunta a questo turn over per le seguenti figure:

- sostituzione dei posti a tempo indeterminato esclusivamente per il personale medico, veterinario e della dirigenza del ruolo sanitario e per il personale del comparto (infermieri, ostetrici, tecnici sanitari, OSS) che sia stato assunto da altra azienda sanitaria pubblica a seguito di procedura di mobilità volontaria;

- assunzione a tempo indeterminato del personale in possesso dei requisiti di cui al DPCM 6 marzo 2015 (36 mesi di anzianità a tempo determinato nel periodo da novembre 2008 a ottobre 2013) che sia utilmente collocato in una graduatoria per assunzione a tempo indeterminato dell'Azienda procedente o di altra;

- sostituzione del personale Operatore Socio Sanitario (OSS) cessato nell'anno 2016 fino alla misura massima del 100% del turn over;

- procedere all'indizione -entro il 31 dicembre 2016 e con conclusione entro il 31 dicembre 2017- di procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, necessario a far fronte alle eventuali esigenze assunzionali emerse in relazione alle valutazioni operate nel piano di fabbisogno del personale per far fronte alle disposizioni sull'orario di lavoro;

- le assunzioni a tempo determinato a titolo di supplenza per maternità, malattie lunghe e aspettative a vario titolo del personale di cui al precedente capoverso potranno essere effettuate in deroga al turn over sopra indicato, nel rispetto del budget assegnato.

“Anche per il 2016 – ha aggiunto Gallera - le risorse che abbiamo destinato alla gestione delle Risorse Umane è pari a 5,3 miliardi di euro, in linea con quanto previsto nell'anno 2015, questo nonostante il taglio previsto dalla legge 191 del 2009 (legge finanziaria 2010) che prevede per il 2020 il livello di spesa stabilito per il 2004, ridotto dell'1,4 per cento. Una riduzione che riteniamo vada ripensata se si pensa a come si sia evoluto il nostro sistema sanitario nel giro di 10 anni. Su questo punto – ha concluso l’assessore - stiamo già facendo pressioni sul ministero dell'economia al fine di rimodulare l'articolo 22 del Patto della salute”.

Fonte: Quotidiano Sanità - 26 luglio 2016

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