San Matteo, 80 lavoratori da salvare

San Matteo, 80 lavoratori da salvare

San Matteo, 80 lavoratori da salvare

La Regione sblocca le assunzioni: «Piano entro l’8 giugno». I sindacati: «Prima chi ha contratto a tempo determinato con graduatoria in scadenza».

«Se il San Matteo non assumerà i precari entro domenica, gente che lavora da anni al San Matteo rincorrendo contratti a tempo determinato vedrà sfumare all’ultimo la possibilità di essere assunto a tempo indeterminato e dovrà rifare un concorso».

È l’allarme lanciato dalla Uil Fpl e riguarda un’ottantina di lavoratori precari attualmente in servizio nei reparti: per 61 di loro la scadenza è vicinissima perché le graduatorie scadono domenica.

«Per la precisione – spiega infatti Susanna Cellari, Uil Fpl – i più a rischio sono 61 lavoratori delle quattro graduatorie in scadenza il 31 maggio: operatori socio sanitari di supporto, infermieri pediatrici, tecnici di laboratorio e ostetriche. Più 22 infermieri, che devono essere stabilizzati al più presto ma la cui graduatoria, almeno, non è in scadenza e quindi c’è un po’ più di tempo per sanare la situazione. Sono persone che hanno fatto supplenze, hanno avuto contratti a termine, e ora dovrebbero rifare un concorso che hanno già fatto per avere finalmente il posto fisso».

La situazione nasce dal fatto che, da un lato la regione Lombardia ha deliberato i budget per gli ospedali per pagare il personale 2015 (per il San Matteo 159 milioni e 567 mila euro) e chiede che entro l’8 giugno gli ospedali consegnino i piani di gestione delle risorse umane, con i quali stabiliscono quante persone assumere e in che modo. La novità è che la Regione ha tolto il blocco del turn over al 45%: l’unico limite è dunque il budget, che secondo le stime del governo lombardo dovrebbe permettere di sostituire l’85% di chi se ne va. Un cambio che, aveva annunciato l’assessore regionale alla sanità Mario Mantovani, avrebbe favorito le stabilizzazioni (anche se tutte le sigle sindacali, dalla Cgil alla Cisl alla Fials esprimono dubbi sul fatto che con budget di fatto uguali a quelli degli anni scorsi ma ricomprendenti anche voci di spesa prima tenute separate, si possa assumere il personale necessario).

«Da un lato Regione vuole le stabilizzazioni – spiega Marco Grignani, Uil Fpl – dall’altro lato a dicembre la stessa Regione non ha recepito le indicazioni della finanziaria e ha deliberato di mandare a scadenza naturale le graduatorie. Quindi i precari di oggi rischiano il posto».

Gli ospedali infatti possono assumere solo pescando da graduatorie che si formano per concorso. Se scadono, si rifà il concorso. «Così 40 Oss in graduatoria dal 2011 e in servizio da anni, 1 infermiera pediatrica, 10 tecnici di laboratorio di cui 8 lavorano al nuovo mega centro di analisi del sangue e altrettante ostetriche rischiano di dover rifare un concorso per avere un posto fisso anche se lavorano da anni in reparto – spiega Cellari – Noi abbiamo scritto all’amministrazione il 19 maggio per chiedere che le assunzioni vengano fatte entro maggio sulle more del piano 2015 come ha fatto l’Azienda ospedaliera».

«Se verranno fatte le stabilizzazioni subito non ci sarebbe più bisogno di applicare il decreto salva precari, né dei 14 ricorsi di Oss fatti dopo la sentenza sui precari della scuola. In ogni caso i budget non basteranno a risolvere i problemi», conclude Mimmo Galeppi, Uil Fpl.

«La direzione – risponde il San Matteo – sta tentando di trovare una possibile soluzione di concerto con la Direzione Generale Salute, alla quale ha chiesto un incontro nei prossimi giorni».

di Anna Ghezzi

Fonte: La Provincia Pavese - 28 maggio 2015

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