Azienda Ospedaliera. Ospedale di Stradella: Medicina, tutto esaurito c’è il trasloco dei malati

Azienda Ospedaliera. Ospedale di Stradella: Medicina, tutto esaurito c’è il trasloco dei malati

Azienda Ospedaliera. Ospedale di Stradella: Medicina, tutto esaurito c’è il trasloco dei malati

Pazienti smistati in altri reparti, malati anziani con l’influenza costretti accanto ad altri malati, operati in Chirurgia o Traumatologia, con il rischio che il virus si diffonda; cinque ricoveri in una sola notte disposti dal Pronto soccorso: il reparto di Medicina è al limite del collasso.

Dei 42 posti letto a disposizione non ce n’è uno libero. Anzi. In questi ultimi due giorni sono stati sette i pazienti trasferiti da Medicina a Trauma e Chirurgia per sopperire alla richiesta di ricoveri che la divisione diretta dal dottor Giovanni Ferrari (da tre mesi primario di Medicina a Stradella) non riesce a fronteggiare.

Perchè in Medicina a Stradella i malati ci sono, anche troppi. A mancare è il personale. Il primario, affiancato da altri 8 camici bianchi, in questi tre mesi ha messo in atto un progetto di potenziamento dell’attività della divisione, che però sembra non trovare sostegno nella disponibilità di organico della struttura. Attualmente a Medicina mancano sette infermieri, di cui due assenti per malattia. Invece ne sono in attività 12 su 17 (10 turnisti disponibili sulle 24 ore, più due infermieri di giornata). A questi si sommano 4 Oss (Operatori socio sanitari) di cui due dipendenti a tempo indeterminato e i restanti Temporary .

Stando a indiscrezioni sarebbe in arrivo, il 20 febbraio prossimo, un nuovo infermiere. Una situazione che i sindacati definiscono «grave se non disperata». «Lo stato in cui si trovano i piccoli e medi ospedali come Stradella, Mortara e Vigevano è di grave sofferenza – sottolinea Fausto Abbà, responsabile della Uil Fpl –. I reparti di Medicina, le lungodegenze, sono di fondamentale importanza perchè sono i più attrattivi: il malato di Medicina è molto più “ricercato” dalle strutture pubbliche, per cui l’organizzazione del lavoro dell’azienda deve essere improntata ad un continuo ricambio di personale, ad una disponibilità di infermieri che copra l’assistenza programmata al 100%. L’interfaccia più importante di questi ospedali territoriali sono Pronto soccorso, Cup e Medicine. Solo il Pronto soccorso di Stradella nel 2014 ha realizzato 1.075 prestazioni in più rispetto all’anno precedente».

«A questi livelli non si possono lasciare buchi di personale infermieristico – conclude Abbà –. È tecnicamente sfavorevole per tutti, si lavora male. Perchè, così facendo, sembra che la colpa sia degli infermieri ma non è vero: semmai è di chi organizza e non manda personale in sostituzione. Le Medicine hanno una saturazione del 98%, i Cup hanno sempre liste di attesa, un carico di lavoro da stress. Anche per questo vorremmo portare a Stradella i posti della Lungodegenza di Broni e arrivare così a 120 posti letto, per salvare un ospedale nuovo». 

di Donatella Zorzetto

Fonte: La Provincia Pavese - 14 febbraio 2015

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