San Matteo: trasporto pazienti a rischio

San Matteo: trasporto pazienti a rischio

San Matteo: trasporto pazienti a rischio

Il trasporto interno dei pazienti, servizio importantissimo e di valenza strategica per ogni azienda sanitaria, da sempre non considerato dai vertici, ma anello fondamentale per la catena dell’assistenza.

Ogni anno si ripropone l’annoso problema dei trasporti dei pazienti ricoverati, nel nostro ospedale infatti, come sono in sofferenza i reparti per la carenza del personale, ancor di più lo sono i servizi vittime della mancata assunzione di operatori tecnici, figura professionale ormai “in via di estinzione”.

Negli scorsi anni, le precedenti amministrazioni, hanno tentato di aumentare il numero degli addetti ai trasporti riconducendo alcune figure professionali (ex ausiliari) in questo servizio, ma questa operazione, con il passare degli anni e gli inesorabili pensionamenti, è servita a ben poco, visto che non si è poi proceduto alla sostituzione di coloro che hanno cessato il servizio.

Nel frattempo, se da una parte è diminuito il numero degli addetti, dall’altra sono aumentate le attività, il trasferimento dell’otorino ha provocato un considerevole aumento di trasporti presso le sale operatorie del Dea, senza che i preposti tenessero in considerazione il fatto (prima la sala operatoria era adiacente al reparto e quindi non si necessitava dell’intervento del STS). Inoltre, l’apertura al settimo piano del Dea della Stroke Unit, ha generato un ulteriore carico di lavoro, anche in questo caso senza alcuna considerazione da parte dei dirigenti responsabili.

Ad incrementare i carichi di lavoro, dal 1 di agosto si aggiungeranno i 20 posti letto delle Cure Sub-acute, trasferite dal Presidio di Belgioioso alla clinica intramoenia, 20 pazienti in più che necessiteranno del servizio trasporti, tenuto conto che la clinica non è collegata ai restanti servizi tramite sotterranei e quindi i trasporti possono essere fatti solo con l’ausilio dell’ambulanza, aumentando costi e tempo, ma anche su questo non si è sentito niente dai responsabili.

Questa continua mancanza di programmazione preventiva per il corretto soddisfacimento delle necessità di personale del servizio, continua e continuerà a far aumentare i tempi di attesa dei pazienti, con notevoli disagi in primis per gli utenti che dovranno attendere anche ore per il loro trasporto, ma anche per i reparti presso i quali sono ricoverati, le cui attività subiranno l’inevitabile impatto dato dai continui ritardi.

Entro la fine dell’anno sono previste altre 5 unità in pensionamento, che si aggiungeranno alle altre cessazioni, ci chiediamo pertanto come i vertici avranno intenzione di risolvere il problema della continua carenza di personale. Da quel che possiamo vedere, l’unico intervento messo in atto è stato il ricorrere a continue chiamate di ambulanze esterne, con considerevole aumento dei costi sul fondo dei beni e servizi, budget tramite il quale è possibile assumere con personale interinale che potrebbe essere utilizzato per i reparti sempre più in sofferenza.

Ad aggiungersi a queste gravi problematiche, sta il fatto che, negli anni precedenti, non si capisce per quale STRANO motivo, i vertici aziendali hanno deciso di andare CONTRO CORRENTE rispetto alle altre aziende sanitarie, rimuovendo dal servizio trasporti una figura fondamentale per la corretta presa in carico delle richieste di trasporto, QUELLA DELL’INFERMIERE, unico e vero responsabile della presa decisionale in ordine alla priorità degli interventi. Rimettere gli Infermieri nella centrale del STS non solo risolverebbe le molteplici criticità che si sono verificate da quando sono stati tolti, ma consentirebbe di recuperare, ad iso risorse, un discreto numero di operatori che, anziché svolgere le mansioni per le quali sono stati assunti, sono a sopperire il numero di Infermieri precedentemente rimossi.

LA UIL FPL CHIEDE CHE I RESPONSABILI SI ATTIVINO TEMPESTIVAMENTE PER RISOLVERE QUESTE CRITICITA’

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