Torluccio (UIL FPL): no ad ulteriore deroga su orari e riposi, servono assunzioni e non solo medici

Torluccio (UIL FPL): no ad ulteriore deroga su orari e riposi, servono assunzioni e non solo medici

Torluccio (UIL FPL): no ad ulteriore deroga su orari e riposi, servono assunzioni e non solo medici

“No ad un ulteriore deroga di un anno, che avrebbe ricadute pesantissime sulle condizioni di lavoro degli operatori e sulla sicurezza e qualità delle cure ai cittadini. Così Giovanni Torluccio critica alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità che chiedono di prorogare al 25 novembre 2016, quindi di un ulteriore anno, l’entrata in vigore della direttiva europea sui tempi massimi di lavoro e sui riposi. 

“Le deroghe sono state attivate ormai dal 2010 e sono servite solo come alibi al Ministero della Salute per non fare le politiche e gli investimenti sul personale e alle Regioni e alle aziende sanitarie per continuare a tagliare la spesa invece di porre fine agli sprechi e alle inefficienze  che si annidano nelle singole aziende ospedaliere.” –afferma Torluccio, che continua-“ “Il personale del servizio sanitario è diminuito in 5 anni di oltre 20.000 unità, il ricambio generazionale è inesistente e l’età media si è innalzata in modo preoccupante. Ora bisogna assumere e non solo medici come si è letto in questi giorni sulla stampa. Servono anche infermieri, tecnici sanitari e tutte le altre figure sanitarie e socio-sanitarie che dall’interno dell’equipe concorrono ad assicurare servizi e prestazioni.

“Oltretutto introdurre per via legislativa una ulteriore deroga causerebbe con certezza una procedura di infrazione contro il nostro Paese con le conseguenti sanzioni salatissime comminate dalla Corte di Bruxelles”. “Insomma -conclude Torluccio- finiremo col bruciare nel pagamento delle sanzioni le risorse che dovrebbero invece essere utilizzate per le assunzioni necessarie a coprire 10 milioni di ore extra orario che ogni anno vengono svolte, oltre l’orario standard e lo straordinario retribuito. Un risultato paradossale che il nostro SSN non può assolutamente permettersi.”

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