Stipendi al San Matteo, 2 milioni in meno

Stipendi al San Matteo, 2 milioni in meno

Stipendi al San Matteo, 2 milioni in meno

Se ne vanno 30 infermieri, posti dimezzati a Malattie infettive. Cancellata un’équipe al giorno dalle sale operatorie.

Due milioni in meno dalla Regione da destinare ai salari dei dipendenti del San Matteo, un taglio che già nei prossimi giorni farà sentire gli effetti su vari settori dell’attività sanitaria del policlinico. Non è solo l’allarme dei sindacati a portare in scena la nuova emergenza, ma la nuova organizzazione che l’Azienda ospedaliera ha prospettato per alcuni reparti e servizi, che ha individuato come possibili destinatari dei nuovi tagli, organizzazione che ufficializzerà in questi giorni.

A pagare lo scotto della mancanza di fondi regionali (quest’anno il Pirellone garantirà per gli stipendi del personale del policlinico 259 milioni di euro, 2 in meno rispetto all’anno scorso) sarà per prima la divisione di Malattie infettive, attualmente distribuita su due piani, ciascuno con 24 posti letto: il piano terra, chiuso per il periodo estivo, resterà inattivo anche per settembre, e il piano di sopra ospiterà 26 posti, di cui quattro destinati a Dermatologia. In secondo luogo le Rianimazioni: tutte e tre scenderanno a 8 posti letto; mentre nelle sale operatorie verrà meno una équipe al giorno, il che si traduce in un paziente in meno sotto i ferri. A causa dei mancati contributi inviati dalla Regione sono una trentina gli infermieri pronti a lasciare il policlinico, mentre altri trenta sembra stiano attendendo dall’Azienda una risposta sulla richiesta di mobilità.

L’atmosfera è elettrica, il clima è teso. Per i sindacati, Cgil-Cisl-Uil e Fials non c’è tempo da perdere. E nemmeno per il direttore sanitario del policlinico, Pasquale Pellino, che a settembre si prepara ad incontrare la Regione. «La riduzione di una ventina di posti letto a Malattie infettive, attuata per il periodo estivo, verrà mantenuta anche per settembre – conferma –. A ottobre presenterò un piano con una serie di aggiustamenti per mantenere l’attività in sicurezza. Speriamo che la Regione ci garantisca i fondi necessari per riassestare il budget del personale. In ogni caso cercheremo di non chiudere i servizi».

Servizi che ora sono in bilico. Perchè se il nuovo piano assunzioni per ora resta un capitolo chiuso, sono anche parecchi gli infermieri che stanno prendendo la porta per andarsene altrove. Come gli 11 supplenti, chiamati a suo tempo dall’Azienda ospedaliera, di cui quattro impiegati in sala operatoria, e altri in Nefrologia e Cardiologia. Se ne andranno tutti tra il 1° e il 16 settembre prossimi. Come loro faranno i colleghi che hanno vinto i concorsi e si trasferiranno in altre strutture sanitarie italiane (complessivamente una trentina), mentre altri trenta hanno chiesto la mobilità e attendono una risposta dell’Azienda. Proprio a causa della mancanza di questo personale, Malattie infettive manterrà chiuso uno dei due padiglioni (con 22 posti letto in meno); chiuderà anche un tavolo operatorio al giorno (le sale operatore in tutto sono 12, al piano -2): da domani saranno operativi tutti i giorni 7 tavoli anzichè 8, al mattino e 5 al pomeriggio. A risentire dei tagli sarà infine pure Rianimazione, costretta a fare a meno di 6 posti letto.

La Uil, per bocca del responsabile S. Matteo Marco Grignani, esprime preoccupazione: «Da sempre siamo contrari alla chiusura dei posti di lavoro – spiega –.Perciò chiediamo alla Regione le risorse necessarie per il personale. Il 4 settembre prossimo abbiamo chiesto un incontro per firmare le risorse aggiuntive regionali, e come Rsu abbiamo chiesto di affrontare il tema dell’organico». Facciamo appello ai politici che hanno a cuore le sorti del San Matteo perchè ci aiutino in questa battaglia».

di Donatella Zorzetto

Fonte: La Provincia Pavese - 30 agosto 2015

 

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